Il modello Moka
Il modello Moka
Cos’hanno in comune una moka e un gioco di ruolo? Nulla, almeno all’apparenza. Ma la famigerata macchina per il caffè può essere utilizzata per spiegare come funziona un gioco di ruolo, semplicemente mostrandone il meccanismo. E anche per fare il caffè durante una sessione di gioco, ovviamente.
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1. La caldaia è la nostra immaginazione, riempita con informazioni, idee e spunti che non aspettano altro che essere sollecitati dal fuoco, cioè dalla conversazione e dalla condivisione con le altre persone.
2. La valvola di sicurezza è ciò che ci permette di tenere fuori temi e situazioni che non tutte le persone sono pronte ad affrontare. Mentre il fuoco scalda, la valvola potrebbe attivarsi per salvaguardare tutte le persone al tavolo.
3. Nel filtro della moka mettiamo una miscela di grani macinati che rappresentano i temi veicolati dal gioco e l’immaginario proposto da chi lo ha ideato. Evitiamo di mettere troppa polvere di caffè nel filtro; in alcuni casi, infatti, le nostre idee e i nostri spunti potrebbero far fatica a passare producendo quindi meno caffè del previsto, che potrebbe risultare imbevibile.
4. Il camino, costituito dalle regole del gioco, incanala e veicola i nostri contributi, portando il caffè nel raccoglitore.
5. Il caffè è il prodotto finale, ossia ciò che rimane dopo che le nostre idee sono state portate a una certa temperatura e sono passate attraverso il sistema composto da filtro (contenente i temi del gioco) e camino (contenente le regole).
Il fuoco in questo modello rappresenta la conversazione, l’unico strumento per una narrazione condivisa. Se al tavolo non parliamo o parliamo poco, se non condividiamo, se non permettiamo alle altre persone di «vedere» le nostre idee e i nostri spunti, non saremo in grado di portare quei contributi a una certa temperatura e farli quindi passare attraverso le regole e i temi del gioco, conducendoli – insieme a quelli altrui – alla destinazione finale: tazzine fumanti dalle quali possiamo bere per passare qualche ora in compagnia.